La griglia, il profumo della legna che arde, la carbonella hanno fatto irruzione a Striscia la notizia nella puntata del 16 febbraio di Capolavori italiani in cucina grazie a Errico Recanati, classe 1973, chef e patron del ristorante Andreina a Loreto: «Sì, si gioca con il mio cognome e con quello della città, tipo lo chef Loreto che sta a Recanati. In ogni modo, sono radicato qui nelle Marche fin dal nome».
L’Andreina dell’insegna era sua nonna in un locale inaugurato nel 1959 e famoso per la griglia e la cacciagione, però con lui tutto si è arricchito in maniera incredibile: «Il legno ti ricorda il rispetto e l’importanza che si deve dare alla materia prima, che devi dare alle cotture e che devi trasmettere al tuo commensale. Questo perché il ricordo, comunque, è sempre quello della costoletta di maiale affumicata alla brace, con l’aglietto e il rosmarino, un ricordo netto, che è importante portarsi dentro nel tempo».
Quello che invece non può appartenere alla memoria di tutti sono gli spaghetti affumicati, una cacio e pepe cotta alla brace: «Sono nati dalla mia volontà di avere un primo, un carboidrato che fosse importante come il fissare una pasta al mondo della brace. Ci abbiamo lavorato un anno, un anno e mezzo. A oggi penso sia un piatto quasi completo e fatto anche molto bene».
Come in ogni preparazione c’è un momento, un passaggio più difficile: «In questo caso sicuramente la cottura, più momenti diversi e per avere quello che si ha in mente devi poter contare su un…
Continua a leggere qui.